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25/09/2014

L’EDICOLA DEI CONSULENTI DEL LAVORO DEL 25/9/2014
A cura della Fondazione Studi Nazionale
A TUTTI VOI UN OTTIMO DI TUTTO
Il Presidente Regionale
Anna Maria Granata
 
ARGOMENTI TRATTATI
|Agevolazioni |Diritto Commerciale |Fisco |Fisco | Immobili | Diritto Civile |Lavoro |Lavoro | Professionisti|
Agevolazioni
 
30/9. E' tempo di regolarizzazione per gli enti del 5 per mille
La data del 30 settembre 2014 è il termine finale, per i soggetti interessati a partecipare al 5 per mille dell'Irpef, per effettuare la regolarizzazione della posizione.

Il termine interessa coloro che non hanno presentato:

- entro il 7 maggio, domanda di iscrizione all'elenco degli ammessi al finanziamento; 
- entro il 30 giugno, la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà attestante la persistenza dei requisiti e copia del documento di identità del firmatario della dichiarazione.
Chi interessa
I soggetti che devono prestare attenzione alla data suddetta sono:

- gli enti del volontariato;
- le associazioni sportive dilettantistiche;
- gli enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.
Gli adempimenti
A seconda del tipo di omissione, gli enti in parola o devono inoltrare la domanda di ammissione al beneficio o devono trasmettere la documentazione integrativa.

La regolarizzazione prevede il versamento, tramite modello F24, di una
sanzione pari a 258 euro (codice tributo 8115). Non è possibile effettuare la compensazione.
L'invio
Gli enti del volontariato inviano la domanda di ammissione all'Agenzia delle Entrate solo per via telematica, direttamente (Entratel/Fisconline) oppure attraverso gli intermediari abilitati. A completamento della procedura, il legale rappresentante deve spedire (l'omissione comporta la cancellazione dalla lista degli ammessi) alla direzione regionale dell'Agenzia delle Entrate dove si trova il domicilio fiscale dell'ente, tramite raccomandata A/R o PEC, la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, che attesta la persistenza dei requisiti di accesso al beneficio, con allegata la copia del documento di identità del firmatario.

Per quanto riguarda le
associazioni sportive dilettantistiche, si avvisa che l'inoltro della dichiarazione sostitutiva del legale rappresentante va eseguito all'ufficio del Coni nel cui ambito territoriale si trova la sede legale dell'associazione.

Infine, gli
enti della ricerca scientifica e dell'università devono seguire, per l'invio della documentazione, le regole indicate sul sito web del Miur.
 
 
Diritto Commerciale
 
Dal Mise i nuovi certificati del Registro
Il ministero dello Sviluppo economico, con la circolare del 23 settembre 2014 n. 3674/ C, fornisce indicazioni operative in relazione al Decreto ministeriale 18 settembre 2014, in corso di pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”, che reca la “Modifica dei modelli di certificati tipo inerenti il Registro delle imprese e per il rilascio di certificati camerali anche in lingua inglese”.

Il decreto apporta
modifiche ai modelli di rilascio dei certificati del registro delle imprese nonché al modello di ricevuta di accettazione di comunicazione unica per la nascita dell'impresa.

L'adeguamento dei modelli oggi in uso è stato necessario alla luce di importanti modifiche intervenute nella disciplina delle attività economiche imprenditoriali, anche in relazione alla nuova modulistica, a regime dal 1° aprile 2014, recentemente modificata con il DM 10 luglio 2014.

Tra le modifiche e le novità di cui si tiene conto, quelle dell'estensione alle imprese individuali dell'obbligo di munirsi di indirizzo di posta elettronica certificata o quelle in materia di start-up innovative e incubatori certificati, Stp e Srls.

Allegati alla circolare si trovano: il modello di certificato; il modello di dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione R.I.; il modello Cert.impresa; il modello di certificato R.I. in lingua inglese; la ricevuta di accettazione di comunicazione unica.
 
 
Fisco
 
Scostamenti dalle medie di settore rilevanti se abnormi
Con sentenza n. 20096 del 24 settembre 2014, la Corte di cassazione si è pronunciata in materia di studi di settore puntualizzando che le relative medie non costituiscono un “fatto noto”, storicamente provato, dal quale è sufficiente argomentare quello ignoto da provare.

Le medie di settore, infatti, costituiscono il risultato di una
estrapolazione statistica di una pluralità di dati disomogenei, e sono inidonee, di per sé stesse, ad integrare gli estremi di una valida prova per presunzioni.

Conseguentemente, per giustificare il ricorso, in via analitico-induttiva, all'accertamento di maggiori redditi da parte del Fisco, è necessario che risulti la sussistenza, in concreto, di qualche
ulteriore elemento individuabile, in particolar modo, nell'abnormità e nell'irragionevolezza della difformità tra la percentuale di ricavo applicata dal contribuente e la media di settore, tale da incidere sull'attendibilità complessiva della dichiarazione.
Il contribuente che non si presenta al contraddittorio ne subisce le conseguenze
Con altra pronuncia sempre depositata il 24 settembre 2014, la n. 20082, i giudici di Cassazione hanno, invece, confermato un accertamento fiscale basato esclusivamente sullo scostamento fra i redditi dichiarati e gli standard di settore.

Nel caso di specie, la Suprema corte ha ritenuto legittimo l'operato dell'ufficio finanziario in considerazione della circostanza che il contribuente
non si era presentato all'incontro fissato per il contraddittorio e non aveva, quindi, nemmeno sollevato contestazioni in ordine allo scostamento rilevato.
 
 
 
Compensazioni in F24: nuove regole dal 1° ottobre 2014
Dal 1° ottobre 2014, per la maggior parte dei pagamenti di imposte, premi e contributi, da effettuarsi con F24, non sarà più consentito utilizzare il modello cartaceo.

Questo per effetto del D.L. n. 66/2014 – Decreto Irpef – che all'art. 11, comma 2 amplia le situazioni in cui diviene obbligatorio servirsi della telematica per presentare l'F24. Il modello cartaceo rimane disponibile in contatissimi casi: tra questi, il soggetto persona fisica senza partita Iva, con importo a debito inferiore o pari a 1.000 euro e che non ha effettuato alcuna compensazione.

Illustra le novità la circolare n. 27 dell'Agenzia delle entrate.
 
 
Rossella Orlandi: Anagrafe tributaria da ripulire
Il direttore dell'agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, ascoltata in commissione bicamerale di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, nell'annunciare un repulisti delle banche dati pubbliche, per eliminare duplicazioni e sovrapposizioni, presenta i progetti “Vista unica del contribuente” e "Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr)".

Il direttore sottolinea l'importanza di una
Anagrafe tributaria pulita in prospettiva di una delle principali innovazioni in ambito fiscale, la dichiarazione precompilata.

E di questa indica i tempi: sarà a disposizione dei contribuenti sul sito dell’Agenzia entro il 15 aprile 2015, mediante i servizi telematici, e potrà essere consultata dai contribuenti e accettata o modificata.

Quanto alla
tracciabilità dei pagamenti spiega: “I tempi sono maturi per l'utilizzo della moneta elettronica. La strumentazione a disposizione per l'estensione totale dei pagamenti elettronici a tutte le transazioni commerciali è già disponibile e in fase di grande diffusione sul mercato”. Purtroppo il contante in Italia è ancora il mezzo di pagamento più utilizzato nell'ambito delle transazioni.
 
 
 
 
 
Fisco | Immobili | Diritto Civile
 
Question time. E-commerce diretto con obbligo di fattura
Durante il question time in Commissione Finanze della Camera del 24 settembre 2014, molti i temi affrontati dal Governo.
Commercio elettronico
Nella risposta n. 5-03615, il ministero dell’Economia ha sciolto il dubbio sollevato da un interrogante, che chiedeva di esonerare dagli obblighi di fatturazione e certificazione dei corrispettivi gli operatori del commercio elettronico “diretto, al fine di equipararli a quelli dediti al commercio elettronico “indiretto”.

Si osserva al riguardo che in base alle norme vigenti, i servizi resi con mezzi elettronici (e-commerce diretto) sono soggetti all’obbligo di fatturazione ai sensi dell’art. 21 del Dpr 633/72 e, dunque, non rientrano nelle fattispecie dell’esonero indicate dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 274/2008. Si tratta, infatti, di prestazioni di servizi veri e propri che richiedono l’obbligo di fattura.

Qualche apertura potrebbe arrivare a favore dei soggetti privati, ma solo a partire dal 2015. È, infatti, in corso di definizione lo schema di Dlgs di recepimento delle nuove regole di territorialità per il commercio elettronico diretto (direttiva n. 2008/8/CE), che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2015 e che, in vista della prevista modifica del luogo di tassazione Iva, potrebbe portare il legislatore nazionale ad includere le operazioni di
«business to consumer» nell'ambito di quelle esonerate dall'obbligo di fatturazione/certificazione dei corrispettivi, analogamente a quanto accade per l'e-commerce indiretto.
Condominio
Con risposta immediata (n. 5-03617), il viceministro Casero chiarisce alcuni aspetti controversi dell'obbligo, in vigore dal 18 giugno 2013, che impone all'amministratore di condominio di aprire un c/c bancario o postale intestato al condominio stesso, nel quale far transitare tutte le somme di denaro che vengono percepite o erogate per conto del condominio.

I nuovi obblighi hanno imposto il divieto assoluto per l'amministratore di prelevare o depositare dei contanti dal conto corrente, con non poche difficoltà di ordine pratico, tanto da spingere alcuni deputati ad avanzare la proposta di consentire all’amministratore di versare/prelevare denaro dal c/c utilizzando una causale generica, del tipo: “
fondo cassa”.

Il viceministro ha respinto la proposta ritenendola inadatta a consentire la piena tracciabilità delle movimentazioni bancarie, precisando, però, che la soglia di criticità per le movimentazioni di contante scatta solo sopra i mille euro. Tuttavia, soprattutto nell’ambito dei contratti di locazione, la finalità della legge di conservare traccia delle movimentazioni in contanti può considerarsi assolta se accompagnata da una adeguata “
prova documentale”, “purché chiara, inequivoca e idonea ad attestare la devoluzione di una determinata somma di denaro al pagamento del canone di locazione”. Per il Governo tale principio può estendersi anche al caso specifico del condominio.
Imposta di successione
In risposta ad un'altra interrogazione parlamentare, proposta dal deputato Capezzone, il Mef chiarisce che non è al momento allo studio del Ministero alcuna ipotesi di revisione dell’imposta di successione né tanto meno è previsto alcun ritocco alla stessa imposta nell’ambito della Legge di Stabilità per il 2015.
 
 
 
 
Lavoro
 
Suggerimenti CdL per il Jobs Act
L’ANCLSU ha elaborato un documento, in collaborazione con il Centro Studi e l’Ufficio legale, che reca osservazioni e suggerimenti sul DDL delega di riforma del mercato del lavoro (cd. Jobs Act).

Fra le osservazioni si segnalano:

- la proposta generale sugli
ammortizzatori sociali che prevede, al fine di evitare abusi, la subordinazione della fruizione di qualsiasi beneficio di natura assistenziale alla presentazione giornaliera del lavoratore presso i Centri per l'Impiego, per sottoscrivere una dichiarazione giornaliera di disponibilità a nuova occupazione o alla frequenza di corsi di formazione/aggiornamento o anche per essere informati in merito (due ore di presenza: dalle 10,00 alle 12,00);

- la richiesta che l’
ASpI competa solo per i casi di disoccupazione realmente involontaria;

- il favore per l'istituzione del
contratto a tutele crescenti, a patto che lo stesso non costituisca un ulteriore tipo contrattuale, bensì la forma ordinaria di costituzione del rapporto, e la specifica che non ci sarà un aumento delle sanzioni contro il licenziamento ritenuto illegittimo nelle imprese alle quali si applica oggi l'art. 8 della Legge n. 604/1966;

- l’approvazione dell'introduzione del
salario minimo legale, il quale dovrebbe però essere diversificato per aree geografiche e settori produttivi, nonché il dissenso rispetto all'emendamento proposto dal Governo e approvato dalla Commissione Lavoro del Senato, che limita il salario minimo legale ai settori non coperti da contrattazione collettiva.

Il documento si sofferma, altresì, su ulteriori:

- proposte di semplificazione;

- idee per una riforma del mercato del lavoro.
 
 
Dichiarazione dei contributi non dedotti a Previndai
I contributi versati a Previndai sono deducibili dal reddito complessivo per un ammontare annuo non superiore a euro 5.164,57.

La prestazione riferita alla
quota eccedente il limite di deducibilità è esente da tassazione al momento della liquidazione, a condizione che venga comunicato al Fondo quanto non dedotto.

Stante quanto sopra,
Previndai ha pubblicato un avviso sul proprio sito in cui ha ricordato che la dichiarazione dei contributi non dedotti relativi all'anno 2013 va presentata entro il 31 dicembre 2014, utilizzando l'apposita funzione internet "059: Contr. non dedotti", che consente di compilare e stampare il mod. 059.

Per il completamento della procedura basterà inviare il modulo in questione, debitamente sottoscritto, esclusivamente
via fax ai numeri riportati sul modulo stesso (il modulo non va inoltrato tramite posta o e-mail).

Previndai fornirà
conferma via mail dell'avvenuta acquisizione.

Il Fondo chiarisce, altresì, che le dichiarazioni inserite on line per le quali non risulti acquisito il relativo fax, saranno automaticamente cancellate trascorse tre settimane dalla data di compilazione (in tale ipotesi, il soggetto riceverà specifica mail informativa).

In questo ultimo caso occorrerà, eventualmente, inserire una nuova dichiarazione e trasmetterla via fax.
 
 
Licenziamento per scarso rendimento
Finora, la Cassazione, anche se aveva già ammesso che lo scarso rendimento può integrare gli estremi di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, qualora il deficit di prestazione incida negativamente sull’organizzazione aziendale e sul regolare svolgimento dell’attività produttiva, a prescindere dalla colpa del lavoratore, non era mai arrivata a ricomprendere l’eccessiva morbilità del dipendente tra i motivi che potevano giustificare il licenziamento.

Con la sentenza n.
18678 del 4 settembre 2014, la Suprema Corte si è discostata dal suo precedente orientamento, anche se a proposito di assenze per malattia che si verificavano “a macchia di leopardo”.
 
 
CCNL Energia e Petrolio, integrazione al nuovo lavoro in turno
In data 22 settembre 2014 tra Confindustria Energia e Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil è stata siglata un'integrazione al verbale di accordo del 1° luglio 2014 riguardante la nuova disciplina sul lavoro in turno per il Contratto collettivo nazionale di lavoro Energia e Petrolio. Consulta la sintesi e l'accordo.
 
 
Lavoro | Professionisti
 
I consulenti del lavoro vogliono rientrare nella negoziazione assistita
Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, in data 9 settembre 2014, ha inviato al Ministro della Giustizia Orlando una lettera chiedendo di inserire anche i Consulenti del Lavoro tra i soggetti che possono tutelare le parti nella negoziazione assistita in materia di lavoro.

D’altra parte, si legge nella lettera della Calderone, i Consulenti del Lavoro sono l’unica categoria professionale autorizzata per legge ad istituire
sedi di certificazione e di conciliazione ed arbitrato e possono assistere le parti nella conciliazione obbligatoria prevista dalla Legge Fornero (Legge n. 92/2012) a seguito dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo ex art. 7, Legge n. 604/1966.

Nonostante, frattanto, il DDL sia diventato un Decreto Legge, entrato in vigore lo scorso 13 settembre 2014 (D.L. n. 132 del 12 settembre 2014), che, all’art. 7, prevede per i soli
avvocati la possibilità di effettuare una negoziazione assistita avente per oggetto i diritti del prestatore di lavoro, la categoria dei Consulenti non rinuncia alla sua battaglia, forte della competenza che la caratterizza e della sua terzietà già riconosciuta dal legislatore e spera di riuscire a far apportare le relative modifiche in sede di conversione del decreto.
 
 
Dal Cndcec una proposta concreta per rilanciare i servizi al lavoro
Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, intervenuto il 24 settembre in audizione alla Camera - XI Commissione, che sta svolgendo un'indagine conoscitiva sulla gestione dei servizi per il mercato del lavoro e sul ruolo degli operatori pubblici e privati - ha offerto alcune soluzioni per rilanciare i servizi al lavoro e per rafforzare l'attività di oltre 550 strutture pubbliche (Centri per l’impiego nei quali operano 7 mila persone).

Secondo il Cndcec, il mercato dei servizi pubblici per il lavoro è “
frastagliato e confuso” e per tali ragioni inefficiente e inefficace. I 550 Centri per l’impiego (Cpi), infatti, non comunicano tra di loro con evidenti difficoltà per gli iscritti di trovare occupazione magari in altre zone d’Italia dove le loro competenze potrebbero essere richieste.
Proposta del Cndcec
Per i commercialisti, per superare questa situazione:

si dovrebbe procedere con il far dialogare i Centri per l’impiego dislocati su tutto il territorio nazionale tra di loro, oltre che estendere il dialogo anche al settore privato;
si dovrebbe creare una
banca dati che raccolga tutte le informazioni dei Cpi e le affianchi a quelle raccolte dalle imprese private di lavoro, che sia accessibile a tutti: pubblico, privati e professionisti che si occupano di lavoro;
si dovrebbe coordinare il sistema della formazione sfruttando sempre le forze pubbliche e private;
si dovrebbe uniformare l'offerta di servizi dei Centri per l'impiego attraverso una riqualificazione del personale.
 
 

 
 
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