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08/04/2014

L’EDICOLA DEI CONSULENTI  DEL LAVORO dell’8/4/2014
A cura del Centro Studi
A TUTTI VOI UN OTTIMO DI TUTTO
Il Presidente Regionale
Anna Maria Granata
ARGOMENTI TRATTATI
|Agevolazioni |Attività Finanziarie | Diritto Commerciale |Diritto Civile | Fisco |Fisco |Lavoro |Lavoro | Professionisti|
Agevolazioni
 
Al via la Task force per finanziare l'impresa
Il ministero dell'Economia e quello dello Sviluppo Economico stanno studiando interventi, a breve-medio periodo, per aumentare il finanziamento alle imprese, con un occhio di riguardo verso le Pmi. A darne notizia il comunicato stampa del Mef  n. 89 del 7 aprile 2014.

Nell’operazione anche la Banca d'Italia

Alla sottoscrizione dell'intesa per la Task force tra i due ministeri ha partecipato anche il capo del Servizio Stabilità finanziaria di Banca d'Italia.

Il progetto

Implica il potenziamento di strumenti come: l'Ace (aiuto crescita economica), meccanismo del crowfounding (microfinanziamento di progetti, portali per la raccolta di capitali, attualmente circoscritta alle startup innovative), agevolazioni fiscali alla quotazione in borsa, la garanzia pubblica.

Prevede consultazioni con Cassa depositi e prestiti, Abi, Confindustria, Fondo italiano d'investimento e investitori di lungo periodo.

Tra le ipotesi una riedizione della
Tremonti ter con l’attenzione verso gli utili incrementali ed un beneficio a valere sull'Irap oltre che sull'Ires.
 
 
 
Attività Finanziarie | Diritto Commerciale
 
Rating di legalità, in GU il decreto
E’ pubblicato in “Gazzetta Ufficiale” n. 81, del 7 aprile 2014, il decreto Mef n. 57 del 20 febbraio 2014, recante il "Regolamento concernente l'individuazione delle modalità in base alle quali si tiene conto del rating di legalità attribuito alle imprese ai fini della concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario, ai sensi dell'articolo 5-ter, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27".

Con due anni di ritardo rispetto alla previsione del DL n. 1/2012, dunque, entrano in
vigore dall’8 aprile 2014 le regole che le banche devono rispettare in presenza del rating di legalità attribuito all’impresa nel processo di istruttoria, ai fini della riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti. Il rating di legalità è una sorta di voto attribuito alle imprese con oltre 2 milioni di fatturato dall'Antitrust.

I vantaggi del rating di legalità

Il rating di legalità diventa una tra le variabili fondamentali che devono essere considerate per la valutazione di accesso al credito dell’impresa. Ogni anno, le banche dovranno trasmettere alla Banca d’Italia, entro il 30 aprile, una relazione nella quale si motivano i casi in cui il rating di legalità non è stato utilizzato per l’erogazione del finanziamento, dandone dettagliata motivazione.

A loro volta, le imprese che hanno conseguito il rating di legalità, perché rispondenti ad una serie di requisiti etici e professionali, avranno il vantaggio di acquisire una preferenza in graduatoria, l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo oppure una riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.
 
 
Diritto Civile | Fisco
 
Riforma dei motivi di cassazione applicabile alle liti fiscali
Le nuove regole sui motivi del ricorso per cassazione contenute nel Decreto Legge n. 83/2012, cosiddetto Decreto crescita, si applicano anche ai ricorsi proposti avverso le sentenze pronunciate dalle Commissioni tributarie regionali.

Le modifiche interessano i
processi tributari sia per quanto riguarda la nuova formulazione del n. 5) dell'articolo 360 del Codice di procedura civile, sia per quanto riguarda l'ultimo comma dell'aggiunto articolo 348-ter del Codice di procedura civile.

Omesso esame

In primo luogo, quindi, la sentenza tributaria d'appello è impugnabile “
per omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti”.

Doppia conforme

In secondo luogo, la proponibilità del ricorso per cassazione è ammessa esclusivamente per i motivi di cui ai numeri 1), 2), 3) e 4) del primo comma dell'articolo 360, qualora l'impugnazione sia proposta avverso una sentenza d'appello che confermi la decisione di primo grado per le stesse ragioni, inerenti alle questioni di fatto, poste a base della decisione appellata.

E' questo il principio enunciato nel testo della sentenza n. 8053 del 7 aprile 2014 e con cui le Sezioni unite civili della Corte di cassazione hanno sciolto il nodo del dibattito che, sulla questione, era aveva interessato dottrina e giurisprudenza.
 
 
 
Fisco
 
Spesometro, appuntamento al 10 aprile
Il 10 aprile 2014, per i contribuenti che liquidano mensilmente l’Iva, e il 22 aprile 2014, per tutte le gli altri contribuenti, sono le date da tenere a mente ai fini dello spesometro 2014.

Operazioni rilevanti effettuate nel 2013

L’adempimento, da effettuare esclusivamente
in via telematica, riguarda: le operazioni con emissione di fattura; le operazioni senza emissione di fattura solo per importi non inferiori a 3.600 euro Iva compresa; le operazioni con emissione di fattura da 3.600 euro in su da parte di commercianti al dettaglio che le annotano nel registro dei corrispettivi.

Il leasing fuori dallo spesometro perché già comunica

Banche e intermediari finanziari che esercitano attività di leasing finanziario e/o operativo e operatori commerciali che svolgono attività di locazione e/o di noleggio di autovetture, caravan, altri veicoli, unità da diporto e aeromobili, comunicano - entro il 10 aprile chi liquida l’Iva mensile ed entro il 22 gli altri - all’Anagrafe tributaria i dati anagrafici dei clienti, persone fisiche o giuridiche, con i quali hanno stipulato contratti in essere, con riferimento al bene e ai corrispettivi percepiti nel 2013.

Questi operatori sono esonerati dalla comunicazione relativa alle operazioni rilevanti ai fini Iva (“spesometro”).
 
 
 
Def. Dalla Bozza del Piano nazionale di riforma le novità attese
Nel Documento di economia e finanza (Def) predisposto dal Governo Renzi, che verrà portato al Consiglio dei ministri di martedì sera, un posto di primo piano è occupato dal Fisco, con l'attuazione della delega fiscale e con le regole riscritte a misura di contribuente per semplificare la vita a cittadini e imprese.

Le anticipazioni arrivano in particolare dalla
Bozza del Programma nazionale di riforma (Pnr) 2014, una delle tre parti del Def che il Presidente del consiglio si appresta a presentare all’Esecutivo.

Le novità per cittadini e imprese e le coperture finanziarie

Dunque, non solo un taglio dell’
Irpef per quest’anno di 3,6 miliardi, con l’obiettivo di arrivare a 10 miliardi nel 2015, ma anche dell’Irap, che per le aziende dovrebbe scendere di almeno il 10%.

Già da maggio 2014, in via transitoria, i dipendenti che percepiscono 1.500 euro mensili netti da Irpef conseguiranno un guadagno in busta paga di 80 euro mensili.

Sempre entro maggio, altro importante obiettivo del Governo è quello di attuare azioni volte ad aumentare il reddito disponibile delle fasce reddituali più basse, riducendo il
cuneo fiscale e incentivando i consumi e favorendo la competitività delle imprese.

Il taglio del cuneo fiscale sarà di 6,6 miliardi tra maggio e dicembre 2014, che su base strutturale annua sale a 10 miliardi. Per la copertura finanziaria una grossa parte sarà garantita dalla
spending review, con interventi che nel 2014 dovranno fruttare 5,5 miliardi di euro, mentre il resto arriverà dall'Iva dei pagamenti Pa e dalla sanità, da cui si attende fino a 1 miliardo euro senza però ricorrere a tagli lineari, ma puntando l’attenzione sui costi standard e gli acquisti di beni e servizi.

Analoga stretta è attesa per gli stipendi di dirigenti e manager pubblici con un risparmio di circa 400 milioni di euro.
 
 
 
 
Lavoro
 
Protocollo di intesa CCNL Igiene ambientale del 24/03/2014
In data 24 marzo 2014 tra Assoambiente e Federambiente e FP Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel è stato siglato un protocollo di intesa concernente indicazioni operative sulla contribuzione al Fondo per l'assistenza sanitaria integrativa Fasda. Consulta la sintesi e l'accordo.
 
 
Nuovo modello per indennità dei co.co.pro. Anno 2014
L’INPS ha reso disponibile il nuovo modello SR140“Domanda di prestazione di indennità ai collaboratori coordinati e continuativi a progetto. Anno di riferimento 2014 (articolo 2, commi da 51 a 56 della legge 28 giugno 2012, n. 92)”.

Per ottenere la prestazione, i collaboratori coordinati e continuativi a progetto, oltre a dover possedere i requisiti di legge, devono anche compilare il modulo in tutte le sue parti e presentarlo presso gli uffici INPS della zona di residenza, o per posta (Raccomandata A/R) o tramite un Ente di Patronato.

E’ consentito l’invio telematico via web agli utenti in possesso di PIN dispositivo.

Si ricorda che l’indennità è pari al
7% del minimale annuo di reddito di cui all’art. 1, c. 3, Legge n. 233/1990, moltiplicato per il minor numero tra le mensilità accreditate l’anno precedente e quelle non coperte da contribuzione.
 
 
Progetti da ammettere a contributo pubblico su dialogo sociale
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nel Programma operativo nazionale “Governance e azioni di sistema”, ha previsto azioni di rafforzamento del ruolo delle Parti economiche e sociali nazionali riservando contestualmente una quota di risorse a sostegno delle azioni stesse.

Con avviso pubblico del 7 aprile 2014 il Ministero ha comunicato che intende provvedere alla selezione di
progetti di intervento, da ammettere a contributo pubblico, finalizzati all'accrescimento delle competenze e delle abilità professionali dei delegati/operatori delle parti sociali sulle tematiche connesse al dialogo sociale, in funzione dello sviluppo dell'occupazione e del settori produttivi interessati.

Tali progetti potranno in particolare riguardare le seguenti tematiche prioritarie:

- contrattazione di secondo livello;
- crisi aziendali e ristrutturazioni;
- promozione dell'occupazione giovanile, con particolare riferimento al contratto di apprendistato;
- inserimento / reinserimento lavorativo delle donne e degli over 55 nel mercato del lavoro;
- welfare contrattuale;
- abbandono scolastico e politiche di contrasto alla dispersione;
- costruzione di reti territoriali per l'apprendimento permanente;
- sviluppo servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze;
- conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;
- processi di innovazione (reti, filiere, etc.);
- autoimprenditorialità e imprenditorialità;
- ruolo e contributo delle parti sociali nei processi di programmazione e sorveglianza nei Programmi Operativi dei Fondi strutturali europei.
 
 
Lavoro | Professionisti
 
CdL. Ecco cosa pensano della riforma del lavoro targata Renzi
La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha comunicato i risultati di un’indagine, effettuata distribuendo fra i consulenti del lavoro un questionario sulla riforma dei contratti a termine, dell’apprendistato e del DURC, oggetti di modifiche ad opera del D.L. n. 34/2014.

Positiva è stata la valutazione sul nuovo contratto a termine acausale, motivata soprattutto dall’aumento della flessibilità (46%), dal previsto ridimensionamento del rischio di contenzioso del lavoro (41%) e dal fatto che tale contratto permette di fatto un periodo lungo di prova (12%).

Negativamente è stato, invece, valutato il limite del 20% (29%).

Per quanto concerne l’
apprendistato, le nuove modifiche non sembrano aver incentivato il ricorso a tale tipologia contrattuale, tanto che il 29% dei consulenti del lavoro non lo consiglierebbe a causa della difficoltà ad orientarsi tra normativa regionale e disciplina dei contratti di lavoro nazionali (44%) e perché la normativa è troppo incerta (36%).

Ben il 64% dei consulenti del lavoro ritiene che rendendo facoltativa la formazione possa crearsi un conflitto di competenze tra Stato e Regioni.

E' netta, infine, la posizione negativa dei consulenti del lavoro sul
DURC e per il 67% le nuove linee guida per la revisione della regolarità contributiva riferite all'interrogazione degli archivi degli enti sono insufficienti.

Ad essere chiamata in causa è l’incomunicabilità con Inps e Inail (45%) e l’inaffidabilità degli archivi di Inps, Inail e Cassa edile (32%).
 

 
 
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