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08/10/2013

 L’EDICOLA DEI CONSULENTI DEL LAVORO dell’8/10/2013
A cura della Fondazione Studi Nazionale C.N.O.
 
A TUTTI VOI, IL MEGLIO DI TUTTO
Il Presidente Regionale
Anna Maria Granata
ARGOMENTI TRATTATI
|Diritto Penale | Lavoro |Enti locali | Economia |Fisco |Fisco | Immobili |Lavoro |Professionisti|
Diritto Penale | Lavoro
 
Il datore che non versa la malattia non risponde di appropriazione indebita
Con la sentenza n. 41162 depositata il 7 ottobre 2013, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui i giudici dei gradi precedenti avevano escluso che potesse essere condannato per appropriazione indebita un piccolo imprenditore di Perugia che non aveva versato ad una dipendente emolumenti per indennità di malattia e assegni per il nucleo familiare.

Secondo i giudici di legittimità, la condotta posta in essere dal datore di lavoro, pur integrando un inadempimento di tipo contrattuale nei confronti della dipendente, non poteva, di per sé, configurare il delitto di appropriazione indebita.

Di quest'ultima fattispecie – continua la Corte – l'imputato avrebbe potuto rispondere solo qualora gli fosse stato contestato di aver trattenuto le somme indebitamente portate a conguaglio in relazione a prestazioni di cui si era sostanzialmente riconosciuto debitore per conto dell'ente previdenziale “
e corrispondenti a somme di denaro determinate nel loro ammontare e già fatte figurare come erogate al lavoratore”.
 
 
Enti locali | Economia
 
Certificazioni debiti pa, si è ancora lontani dalle stime
Equivalgono a circa 5 miliardi di euro i debiti certificati dalla pubblica amministrazione al 15 settembre 2013. Entro tale data, secondo quanto previsto dal DL n. 35/2013, tramite l'apposita piattaforma ogni pubblica amministrazione avrebbe dovuto certificare i debiti esigibili, liquidi e certi, al 31 dicembre 2012 che non erano stati ancora estinti.

La cifra dei 5 miliardi, non ancora ufficializzata dal Ministero dell'economia ma nota a quanti abilitati all'accesso alle procedure telematiche dedicate, è ben al di sotto di quanto si era stimato. Ritardi e difficoltà sono dovuti alle dettagliate richieste burocratiche, così come evidenzia l'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori, secondo la quale la richiesta alle amministrazioni di redigere per ogni creditore un apposito elenco, invece che uno unico dei debiti ancora da saldare, ha portato ad evidenti inghippi nella pubblicazione dei dati.

Nel frattempo la Commissione europea verificherà – tempo stabilito: dieci settimane – che nel nostro ordinamento siano state acquisite le indicazioni della direttiva sui ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni. Dieci settimane, dopo le quali l'Ue darà l'avvio, o meno, ad una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia.
 
 
 
Fisco
 
Imu per le case di lusso, rispunta l'ipotesi prima rata
Le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera sono alle prese con l’esame del decreto legge 102/2013, Imu-Cig-esodati.

A sorpresa l’inserimento di un emendamento Pd, in passato scartato, che propone la riduzione degli esenti dal pagamento dell'Imu, con il ripescaggio della prima rata Imu - quella di giugno 2013 - relativamente alle abitazioni principali con rendita catastale sopra i 750 euro.

La proposta rischia di riaccendere le divisioni all’interno della maggioranza. Tra l’altro è da considerare che i Comuni hanno già beneficiato dei relativi trasferimenti.

Le altre modifiche in esame vanno dall'aumento dell'1% dell'aliquota Imu (dal 7,6% all'8,6%) per gli immobili di proprietà di banche e assicurazioni all'estensione dell'esenzione Imu, per l'assimilazione alla prima casa, relativamente alle abitazioni date in comodato gratuito a parenti di primo grado, genitori, figli e fratelli.
 
 
 
Va escluso l'automatismo dipendente-soggezione a Irap
L'automatica sottopozione ad Irap del lavoratore autonomo che disponga di un dipendente, qualsiasi sia la natura del rapporto e qualsiasi siano le mansioni dallo stesso esercitate, rende vana l'affermazione di principio desunta dalla lettera della legge e dal testo costituzionale secondo cui “il giudice deve accertare in concreto se la struttura organizzativa costituisca un elemento potenziatore ed aggiuntivo ai fini della produzione del reddito, tale da escludere che l'Irap divenga una (probabilmente incostituzionale) “tassa sui redditi di lavoro autonomo”.

Ed infatti, anche se la presenza di solo un dipendente può costituire indizio di “
stabile organizzazione”, in ogni caso, deve essere escluso ogni automatismo dipendente-soggezione a Irap, in quanto la concreta valutazione spetta sempre al giudice di merito.

E' quanto affermato dalla Corte di cassazione nel testo della sentenza n. 22020 depositata il 25 settembre 2013 nell'ambito di una vicenda in cui l'agenzia delle Entrate aveva impugnato, in sede di legittimità, la decisione con cui la Commissione Tributaria Regionale della Puglia aveva riconosciuto, ad una lavoratrice autonoma, la spettanza del rimborso Irap.

Nello stesso senso, altra decisione depositata in pari data sempre dalla Corte di legittimità, la n. 22022.
 
 
Fisco | Immobili
 
Operazione "case-fantasma". Sì alla sanatoria, ma con vincoli
L’operazione “case-fantasma” messa in atto dall’Agenzia delle Entrate, grazie all’incrocio delle mappe catastali con le immagini fornite dall’Agea, è giunta al termine (comunicato stampa del 4 ottobre 2013).

Sono oltre 1,2 milioni le unità urbane che risultavano sconosciute al Fisco e che ora, invece, sono state regolarmente censite nella banca dati catastale, per un valore complessivo delle rendite associate a tali immobili superiore a 800 milioni di euro.

Degli immobili censiti, la maggior parte (60%) ha trovato una rendita catastale definitiva, mentre a circa 492mila unità è stata attribuita una rendita presunta, che, se dovesse trovare conferma, potrebbe fruttare all’Erario un maggior gettito complessivo stimato in circa 589 milioni di euro all’anno.

Di questi nuovi introiti, la maggior parte è destinata ai Comuni sotto forma di IMU, mentre una parte andrà direttamente allo Stato perché frutto di Irpef, cedolare secca o ancora imposta di registro sui canoni di locazione.

Per la vastità dell’iniziativa, la sua durata e i numeri finali, l’operazione “case-fantasma” si può considerare come una delle più imponenti azioni di lotta al sommerso messe in atto negli ultimi anni.

I proprietari di immobili coinvolti nell’operazione se vogliono mantenere intatti i volumi degli stessi senza demolirli spontaneamente potranno richiedere una sanatoria ai sensi dell’articolo 36 del Dpr 380/2001 (Testo unico dell'edilizia).

La scelta non è però semplice data la sua onerosità: oltre a dimostrare, infatti, la compatibilità urbanistica dell’immobile con le previsioni dei vari piani comunali (il requisito della conformità deve risultare raddoppiato con riferimento sia ai vincoli vigenti al momento della realizzazione dell’immobile che con quelli in atto al momento della sanatoria) è necessario pagare anche il doppio del contributo di costruzione, ottenuto sommando i costi di costruzione con gli oneri di urbanizzazione.

L’alternativa a questa regolarizzazione piuttosto costosa è offerta dall’articolo 3, comma 1, lett. d) del Testo unico edilizia, come modificato dalla Legge n. 98/2013, che consente la ricostruzione di pertinenze anche remote, nel caso in cui è possibile dimostrarne l’esistenza. Così, qualunque tipo di prova reperibile (foto, rogiti, ecc..) può essere utile a far sì che una pertinenza esistente, ma priva di concessione o licenza edilizia, già accatastata, possa essere considerata una ristrutturazione di vecchi volumi e, dunque, essere dalla Legge considerata una ristrutturazione agevolata.
 
 
 
Lavoro
 
Precisazioni Inail sull'intervento sostitutivo in caso di Durc negativo
L'Inail, con nota prot. n. 5992/2013 (documento commentato dalla carta stampata ma non pubblicato ufficialmente), fornisce chiarimenti in materia di intervento sostitutivo in caso di Durc, contenuto nel decreto Fare (decreto legge n. 69/2013 convertito dalla legge n. 98/2013).

L'intervento sostitutivo si ha quando si presentano inadempienze contributive nei versamenti dovuti all'Inail, all'Inps o alle casse edili e le stazioni appaltanti si sostituiscono all'impresa debitrice, facendosi carico del debito contributivo ed effettuando il relativo versamento agli stessi e la trattenuta dell'importo dal corrispettivo dovuto in forza dell'appalto.

L'Inail mette in rilievo come il decreto legge n. 69/2013 abbia esteso la disciplina in materia, precisando che in caso Durc negativo per debiti nei confronti dell'Istituto assicuratore sono previsti contributi pubblici ridotti alle imprese. La pubblica amministrazione deve, in tal caso, trattenere dal contributo l'importo dei debiti e a versarlo alla sede Inail competente.

È previsto che la procedura sia attivata direttamente da tutti i soggetti di cui all'art. 3, comma 1, lett. b, del dpr n. 207/2010 e che si applica anche alle amministrazioni pubbliche che erogano contributi, sovvenzioni, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici di qualunque genere per i quali sia prevista l'acquisizione d'ufficio del Durc.
 
 
Professionisti
 
Consulenti, gli appuntamenti di ottobre
Due convegni vedono i consulenti del lavoro riunirsi:

- domani, 9 ottobre 2013, per discutere sugli effetti della prima riforma del lavoro nell’ambito del convegno sui 10 anni della legge Biagi (organizza la Fondazione Studi consulenti del lavoro presso la Sala Capitolare del Senato);

- il 10 ottobre 2013, nel convegno sul
“Pacchetto lavoro e decreto Fare: cosa cambia nel mercato del lavoro”, presso l'Auditorium della Tecnica di Roma (l’evento è valido ai fini della formazione continua e si concentrerà sulle ultime novità apportate dalla riforma, dai contratti agli incentivi per le assunzioni, dai co.co.pro. alle associazioni in partecipazione, e su tirocini e apprendistato).
 
 

 
 
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