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06/09/2013

L’EDICOLA DEI CONSULENTI DEL LAVORO del 6/9/2013
A cura della Fondazione Studi Nazionale
ARGOMENTI TRATTATI
|Agevolazioni | Economia | Fisco |Diritto Penale | Tutela e sicurezza |Fisco | Operazioni straordinarie |Lavoro |Lavoro | Professionisti|
Agevolazioni | Economia | Fisco
 
Il nuovo decreto del Fare bis allo studio del Governo
I tecnici del Governo sono alle prese con la stesura della bozza del decreto Fare bis, che dovrebbe essere varato a breve.

Dal ministero dello Sviluppo economico le maggiori pressioni per una velocizzazione dei lavori: si vorrebbe portare il provvedimento in Consiglio dei ministri entro i prossimi 10 giorni, anche se è probabile uno slittamento ed un accorpamento del testo all’interno del piano “
Destinazione Italia” per rilanciare gli investimenti nel Paese, che, invece, dovrebbe essere varato a metà ottobre.

Molteplici le direttrici sulle quali il Governo punta per promuovere la ripresa dell’economia.

Punto centrale del provvedimento è quello che prevede la deregulation del credito non bancario. Obiettivo è quello di colmare il gap che divide l’Italia dagli altri paesi europei, visto che l’incidenza del mercato come fonte alternativa di finanziamento rispetto alle banche si attesta, nel nostro Paese, all’8% rispetto al 20% del resto dell’Europa.

Il tutto dovrebbe avvenire attraverso un ampio pacchetto di semplificazioni, volte ad aumentare, per esempio, la capacità di diffusione dei mini-bond all’interno dei portafogli degli investitori istituzionali, oppure tramite la valorizzazione dello strumento dei credit fund, che potrebbe essere assoggettato alle stesse regole valide per le operazioni di cartolarizzazione.

Le imprese italiane dipendono ancora troppo dal credito delle banche - anch’esse ora penalizzate da un aumento delle sofferenze - con il risultato che tutto il sistema del credito risulta bloccato con notevoli disagi per le imprese, che hanno invece proprio bisogno di liquidità per uscire da questo grave periodo di crisi.

Per tale ragione si punta ora sugli investitori istituzionali (compagnie di assicurazioni, fondi pensione, ecc.) che andranno spronati proprio ad aiutare le imprese attraverso una fitta rete di garanzie.

Altrettanto importante il capitolo del decreto riguardante le compensazioni dei crediti fiscali e commerciali.

Un primo passo sarà compiuto grazie alle cosiddette compensazioni incrociate fra crediti e debiti di diverse amministrazioni pubbliche. In pratica, le imprese che hanno nei confronti di una Pa crediti non prescritti, certi ed esigibili li potranno utilizzare per pagare (mediante compensazione) i debiti che hanno verso altre amministrazioni pubbliche. Per far ciò, sarà necessario acquisire la certificazione del proprio credito presso l’ente debitore e offrirla come pagamento totale o parziale all’ente debitore.

Analogamente, si sta studiando la possibilità di pagare i debiti tributari derivanti da qualsiasi procedura definitoria del Fisco con i crediti commerciali che si hanno verso lo Stato o gli altri enti pubblici.

Per quanto riguarda le compensazioni fiscali, invece, è previsto un innalzamento dei limiti massimi annui delle compensazioni – mediante modello F24 – dei crediti tributari, previdenziali e assistenziali che possono essere dati in pagamento degli stessi debiti. L’obiettivo è quello di ampliare il limite fissato a 700.000 euro, a partire dal 2014, dal Dl n. 45/2013, portandolo a 1 milione per la generalità dei contribuenti, a 2 milioni di euro per le società con bilancio certificato e a 4 milioni di euro per le società con bilancio soggetto a revisione ma anche quotate in un mercato regolamentato.

Ampio, infine, anche il capitolo riguardante gli aiuti alle imprese e ai giovani. Allo studio una nuova agevolazione che prenderà il nome di “
Nuove Imprese a tasso zero” e che si rivolgerà ai giovani e alle donne di tutto il Paese.
 
 
 
 
 
 
Diritto Penale | Tutela e sicurezza
 
Committente responsabile solo se con la sua condotta ha inciso nella causazione dell'evento
Ai fini della configurazione della responsabilità del committente di cui al Decreto legislativo n. 494/1996, occorre verificare in concreto quale sia stata l'incidenza della sua condotta nell'eziologia dell'evento, a fronte della capacità organizzative della ditta scelta per l'esecuzione dei lavori, avuto riguardo alla specificità dei lavori da eseguire, ai criteri seguiti dallo stesso committente per la scelta dell'appaltatore o del prestatore d'opera, alla sua ingerenza nell'esecuzione dei lavori oggetto di appalto di contratto di prestazioni d'opera, nonché alla agevole e immediata percepibilità da parte del committente di situazioni di pericolo.

E' quanto ricordato dai giudici della Quarta sezione penale di Cassazione nel testo della sentenza n.
36398 del 5 settembre 2013, con la quale è stata annullata, con rinvio, la decisione di condanna per violazione delle norme anti infortunistiche resa nei confronti dei committenti di alcuni lavori edili appaltati ad una ditta individuale.

In particolare, nelle fasi di merito era stata riconosciuta la corresponsabilità penale di detti committenti, in considerazione del sinistro mortale che era occorso ad un dipendente della ditta appaltatrice mentre era a lavoro nel cantiere.

I giudici di Cassazione hanno annullato la decisione e ritenuto opportuno un nuovo esame di merito sull'assunto che la sentenza impugnata avesse erroneamente considerato rilevanti sul piano causale una serie di doveri – quali, ad esempio, quello di nominare il coordinatore dei lavori per la progettazione - che la legislazione non riconduce in capo al committente.
 
 
Fisco | Operazioni straordinarie
 
Legittima la cessione d'azienda ad un prezzo inferiore a causa delle cattive condizioni di salute dell'imprenditore
E' stato definitivamente annullato dai giudici di Cassazione – sentenza n. 20427 del 5 settembre 2013 – l'accertamento che l'Ufficio finanziario aveva notificato ad un contribuente per contestargli una maggiore plusvalenza, ai fini Irpef, relativamente ad una cessione di azienda in cui il valore di vendita era stato dallo stesso indicato in misura inferiore rispetto a quello determinato in via definitiva ai fini dell'imposta di registro.

L'uomo si era opposto alla pretesa dell'Ufficio deducendo di aver proceduto con la vendita ad un prezzo inferiore in considerazione delle cattive condizioni di salute in cui versava e che lo avevano indotto a cedere l'azienda.

Gli organi giudicanti nel merito, sia in primo che in secondo grado, avevano considerato legittima detta motivazione e per questo avevano provveduto all'annullamento della maggiore pretesa.

E la Suprema corte, a sua volta, ha confermato questa statuizione ritenendo che la Commissione tributaria regionale avesse correttamente escluso la corrispondenza tra i due valori in considerazione delle comprovate precarie condizioni di salute del contribuente.
 
 
Lavoro
 
Oreficeria (Industria), il verbale di accordo del 25/07/2013 proroga la scadenza del CCNL
In data 25 luglio 2013 Confindustria Federorafi e Associazione Argentieri e Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno siglato un verbale di accordo che proroga la scadenza del contratto collettivo nazionale 23 settembre 2010. Definite inoltre le linee guida per la diffusione del premio di risultato, la nuova disciplina del trattamento in caso di malattia ed infortunio non sul lavoro e l'avvio di un sistema di assistenza sanitaria integrativa.
 
 
Ipotesi di accordo CCNL Chimica pmi del 25/07/2013
In data 25 luglio 2013 Unionchimica Confapi e Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno siglato l'ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL per i dipendenti della piccola e media industria dei settori: chimica, concia e settori accorpati, plastica e gomma, abrasivi, ceramica e vetro. Il contratto decorre dal 1° gennaio 2013 e scade il 31 dicembre 2015.
 
 
Legittimo il licenziamento del dipendente che imposti un'attività in concorrenza con il datore di lavoro
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza n. 19096 del 9 agosto 2013, afferma la legittimità del licenziamento del dipendente che anche solo imposti un'attività che possa essere potenzialmente lesiva degli interessi del datore di lavoro.

Protagonista della vicenda il dipendente di un laboratorio analisi, che aveva costituito una srl allo scopo di svolgere attività medico associata, fatto questo che configura l'infrazione dell'obbligo di fedeltà, sancito dall'art. 2105 c.c., consistente nel divieto di svolgere attività in concorrenza con l'impresa e di divulgare notizie attinenti all'organizzazione e ai metodi di produzione della stessa, o farne uso in modo da arrecarne pregiudizio, e collegato ai principi di correttezza e buona fede (artt. 1175 e 1375 c.c.), che impongono “al lavoratore di tenere un comportamento leale nei confronti del proprio datore di lavoro, astenendosi da qualsiasi atto idoneo a nuocergli anche potenzialmente”.

Il comportamento messo in atto dal dipendente, pur trattandosi di una semplice predisposizione di attività, risulta quindi potenzialmente produttivo di danno e, pertanto, in violazione dell'obbligo di fedeltà.
 
 
Lavoro | Professionisti
 
Detrazioni 2013, per le variazioni i pensionati vanno dai professionisti abilitati
La circolare n. 129, del 5 settembre 2013, dell'Inps fornisce chiarimenti in merito all'affidamento e al servizio di raccolta e trasmissione delle dichiarazioni di variazione che i pensionati devono presentare per il riconoscimento del diritto alle detrazioni di imposta per l'anno 2013.

L'Istituto, che ha il compito di acquisire le dichiarazioni fatte dai pensionati per calcolare, rideterminare e applicare la tassazione, ha predisposto uno schema di convenzione – con determinazione del Presidente n. 137 del 20 giugno 2013 – con il quale i soggetti compresi tra quelli abilitati all'assistenza fiscale possono raccogliere e trasmettere all'Istituto le dichiarazioni di variazione.

Tra le associazioni professionali a livello nazionale abilitate ci sono:

- il Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro;
- l'Istituto Nazionale Revisori legali;
- l'Associaziona Nazionale Commercialisti;
- per i consulenti tributari: Ancit; Ancot; Int; Lapet; Lait.
 
 

 
 
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