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13/08/2011

 

DECRETO ANTICRISI, RISPETTATO IMPIANTO SISTEMA ORDINISTICO
Soddisfazione nel mondo ordinistico per avere vanificato l'attacco al sistema. Il decreto legge anticrisi non tocca i principi cardini, ma prevede alcun ammodernamenti. " Riconosciuto il valore degli Ordini, respinte le richieste di sfrenata liberalizzazione provenienti dal mondo datoriale", commenta la presidente del Cup Marina Calderone. "In un momento in cui a tutti i lavoratori vengono richiesti sacrifici è giusto che anche i professionisti facciano la loro parte. Fondamentale per noi era il mantenimento dei principi su cui si basa il sistema ordinistico italiano che è pieno riconoscimento del valore delle professioni. Le novità introdotte dal decreto legge anticrisi erano peraltro già contenute nella proposta di modernizzazione degli Ordini presentata al Ministro di Giustizia a luglio 2010 e nel provvedimento attualmente in corso di iter parlamentare, per il quale ci sono state le audizioni in Commissione Giustizia della Camera.
 Certamente qualcuna delle novità normative potrà non essere completamente condivisa da tutti, ma le richieste provenienti sopratutto da ambienti datoriali miravano alla totale abolizione degli Ordini. Siamo riusciti a scongiurarla e per questo ringrazio il Governo per avere respinto le ipotesi di sfrenata liberalizzazione e di destrutturazione del sistema, insistentemente circolate nei giorni scorsi e che mi avevano portato a rivolgere un appello al Premier Berlusconi e a tutti i Ministri.
 Una manovra da 45,5 miliardi di euro in due anni richiede la coesione di tutti gli attori sociali e istituzionali, evitando tentativi di accaparramento di competenze altrui approfittando della situazione di crisi. Ribadisco il nostro ringraziamento al Governo per avere sottolineato l'importanza e la necessità degli Ordini nel nostro Paese".
 


 
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